Viali e Novara, ultima chiamata ad Arzachena - I AM CALCIO ITALIA

Viali e Novara, ultima chiamata ad Arzachena

Mister Viali, mancano gioco e risultati
Mister Viali, mancano gioco e risultati
NovaraSerie C Girone A

Oggi pomeriggio, in una inusuale gara settimanale delle 14.30 figlia dei disastri del calcio nostrano, il Novara si gioca una fetta importante della stagione. O perlomeno se la gioca il suo condottiero William Viali. Il perché è presto detto.

Classifica  La classifica azzurra è altamente deficitaria. In un campionato come questo, in cui una squadra modesta come il Cuneo incontrato domenica riesce a mettere in fila 8 (dico otto) risultati utili consecutivi, il Novara non può stare nelle ultime cinque. Le gare da recuperare c'entrano fino ad un certo punto, quando il tuo ruolino di marcia è di 1,11 punti per gara e le vittorie sono solo due a fronte di 9 incontri dove fra l'altro si è giocato contro squadre di basso lignaggio come Albissola e Pro Patria (neopromosse dalla D), lo stesso Cuneo, la Pistoiese e l'altalenante ed acerba Juventus U23. Questo Novara per valori della rosa è ai miei occhi secondo solo alla Virtus Entella, e sempre a mio parere è l'unica squadra a poter contendere la B diretta agli uomini in biancazzurro dell'ex Roberto Boscaglia. E' o forse è il caso di dire era, visto che i liguri hanno 5 punti in più con 4 gare giocate in meno, quindi potenzialmente il distacco è già ben superiore alla doppia cifra. Forse troppo, anche in campionati strani come quello di Serie C. Detto questo, in una C talmente atipica che la decima va ai play-off post season, il Novara deve e sono sicuro centrerà questo traguardo minimo: pur con gare da recuperare e pur giocando male siamo quasi in top ten; bisognerebbe fare quasi apposta per arrivare sotto la decima posizione. Non è uno scenario che prendo in considerazione.

Panchina bollente e rischio di azzerare  Chi scrive è da sempre contrario ai cambi in panchina, o perlomeno è uno scenario che vorrebbe sempre evitare fino all'inevitabile ora. Un esonero è un fallimento, sempre e comunque. Di chi ha scelto il tecnico, del tecnico stesso, del suo gruppo di lavoro formato da calciatori e non fino ad arrivare ai tifosi che, in queste condizioni, assistono quasi sempre a squadre che sono al di sotto del loro obiettivo o del loro potenziale e devono far fronte ad un domani senza certezza tecnica con condizioni di classifica non ideali. Fra l'altro avendo conosciuto William Viali, ne apprezzo l'educazione ed il modo di porsi sempre corretto e professionale.

Motivazioni e progetto tecnico, siamo ancora in tempo?  Quando inizialmente è stato annunciato l'ingaggio di Viali lo ammetto, ho arricciato il naso anche se non sono uno di quei tifosi o di quegli addetti ai lavori che vive di pregiudizi. Un tecnico il cui successo maggiore era stata una salvezza ai play-out nella stessa Serie C che il Novara doveva o voleva provare a vincere mi sembrava una scelta dal profilo troppo basso. In estate ho seguito la squadra, ho conosciuto Viali, ho cercato di ragionare con la testa di Ludi. Nella mia mente ho avvicinato la figura di Viali a quella di Toscano: uomo del fare, concreto, che spinge dal basso per arrivare in alto, per crescere, con umiltà e tanta corsa. Ho pensato alle stagioni in campo di Ludi e poi mi sono soffermato sul nostro ambiente, a volte così arido ma anche così capace di immedesimarsi in chi parla poco, fa tanto e ci mette il cuore: non è un caso se nel cuore dei tifosi lottatori generosi come Brizzi e Porcari arrivano ancora prima di giocatori sopraffini ed eleganti come Motta e Rigoni. E mi sono detto che forse l'azzardo poteva pagare: toccando le corde giuste il mister avrebbe potuto diventare "uno di noi".

Confusione tattica e gioco latente  Non so quanto abbiano inciso infortuni e squalifiche, quanto i recuperi di calendario e le prestazioni non confortanti di molti interpreti. Fatto sta che il Novara ha cambiato moltissimo. Tanti giocatori, tante soluzioni da provare, si potrebbe rispondere. Sì, ma dopo mesi di allenamenti senza gare ufficiali (Coppa Italia esclusa) si deve arrivare ad un sunto, una quadra. Il Novara pare ancora un cantiere aperto, si cambia molto lo schema, si cambiano i giocatori. Vista la carenza cronica di filtro in mezzo, per dare più certezze alla difesa Viali si è dovuto inventare una terza linea a tre, col risultato che negli altri settori del campo tutto pare piuttosto improvvisato. Gente che gioca dietro le punte, poi fa panchina, poi fa l'esterno salvo tornare in panchina. Il mister deve cominciare a scegliere gli uomini su cui puntare, salvo sostituirli solo per turni di riposo, squalifiche, infortuni o cali di forma. E in questi 11 uomini non deve mancare Cattaneo, che fin dall'estate mi sembra l'unico (con Schiavi, ma solo a tratti) a poter dare cambio di passo ed imprevedibilità.

Oggi ad Arzachena mi aspetto un cambio drastico nell'atteggiamento, nel risultato, nel modo di stare in campo. Altrimenti, mio malgrado, credo ci si debba muovere in un senso o nell'altro. Per il bene di tutti e dell'azzurro in primis, che venga fuori un bel segno "2" in Costa Smeralda.

 

Stefano Calabrese

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