L'analisi dell'Avvocato Vizzino: "Poca chiarezza nelle disposizioni" - I AM CALCIO ITALIA

L'analisi dell'Avvocato Vizzino: "Poca chiarezza nelle disposizioni"

L'Avvocato Luis Vizzino
L'Avvocato Luis Vizzino
PotenzaRubriche

L'emergenza Coronavirus sta interessando anche il mondo del calcio tra rinvii e gare giocate a porte chiuse. Abbiamo intervistato l'Avvocato Luis Vizzino sulla vicenda riguardante il Covid-19 sulla quale le varie Leghe dalla A ai campionati regionali si sono comportate di conseguenza. Vi proponiamo quanto dichiarato dal Presidente Associazione Italiana Avvocati dello Sport Basilicata, professore a contratto presso la Cattedra di Diritto dello Sport della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Salerno e Componente commissione diritto dello Sport al Consiglio Nazionale Forense.

TUTELA ALLA SALUTE - Penso che in questo momento tanto complicato l’obiettivo principale deve essere e deve rimanere quello di garantire la tutela del diritto alla Salute. Il calcio viene dopo. Capisco che non giocando le competizioni rischierebbero di non concludersi ma le priorità devono essere altre. Le porte chiuse? Rappresentano l’unica strada per in fermarsi anche se continuo a notare tanta superficialità. Mi spiego meglio. Ad esempio, l’art. 3 del Dpcm del 4 marzo prevede la possibilità che gli eventi sportivi possano svolgersi a porte chiuse a condizione che “le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del Covid 19 tra gli atleti, i tecnici, i tecnici e tutti gli accompagnatori che vi partecipano“. Bene, ma per società e associazioni si intendono quelle ospitanti la manifestazione? o entrambe? Ed inoltre, quali sono i controlli concreti da adottare? Ad esempio, l’eventuale rialzo termico della temperatura corporea sarebbe già causa di per se’ di esclusione dell’atleta dalla gara? E le responsabilità per le società inadempienti? Solo alcune domande che giustamente tante società e tanti addetti ai lavori si chiedono, ma che ad oggi restano irrisolte. Ripeto, noto tanta superficialità.

GARE A PORTE CHIUSE - Come detto in precedenza, il calcio senza pubblico non è calcio. Tuttavia, è un’emergenza e si prova ad andare avanti perché è stato ritenuto corretto fare così. Io nutro grosse perplessità. Al netto di tutto quanto detto, le squadre di C non possono vantare su tanti introiti importanti diversi da quelli derivanti dal pubblico. E anche questo e’ un problema da non sottovalutare. 

SOSPENSIONE DEL CAMPIONATO DI D - Sono assolutamente d’accordo con la scelta del Presidente Sibilia. I dilettanti, seppur sempre più professionisti di fatto non sono professionisti a tutti gli effetti, e ciò giustifica ancor di più la decisione presa. Meglio evitare ogni tipo di rischio. Ci sarà tempo per recuperare, magari andando in vacanza un po’ più tardi.

SOSPENSIONE DEL CALCIO REGIONALE - Inizialmente erano state disposte le porte chiuse. Tuttavia già oggi riscontriamo un aumento dei casi in Basilicata. Giusto fermarsi.

Biagio Bianculli