Stefano Sensi: "L'Inter è casa mia. Conte, come un padre"
Attraverso le pagine de La Repubblica, Stefano Sensi ha spiegato come sta vivendo queste settimane e ha fatto il punto sulla sua stagione all'Inter, analizzando anche il rapporto con il mister Antonio Conte: "Il calcio è la mia vita, ma ora fatico a pensarci. Riprendere a giocare non è la priorità, ne parliamo anche fra compagni di squadra in chat. Siamo cittadini come gli altri, pensiamo a chi sta male e a chi muore. Ai medici e agli infermieri in prima linea" - ha detto il centrocampista dell'Inter.
Sul suo rapporto con il mister: "Con lui ho un ottimo rapporto, è più scherzoso di come si possa pensare. E molto diretto, cosa che apprezzo. Con alcuni di noi, me compreso, ha atteggiamenti paterni."
Un inizio di stagione ad altissimi livelli, con tre gol e 4 assist nelle prime sei partite, poi l'infortunio e il difficile recupero con appena 5 presenze nelle ultime 18 partite giocate: "Dopo gli infortuni oggi sono pronto, anzi lo sarei. Il programma d’allenamento è simile a quello che facciamo alla Pinetina, teniamo alto il battito cardiaco. La differenza è la palla, che non tocco mai. Qualche compagno prova a palleggiare in casa. A me non va, non ha senso»
Su Eriksen: Se ho sofferto il suo arrivo? No, una grande squadra deve avere più giocatori per ogni posizione. Christian ha giocato ad alti livelli, ci ha dato e ci darà una grande mano. Vorrei migliorare nella visione periferica, quel colpo d’occhio veloce che permette di intuire l’evoluzione del gioco e fare il passaggio giusto. Una dote difficile da allenare, ma ci sto lavorando».
Tra gli obiettivi c'è ovviamente quello di vincere con la maglia nerazzurra: "Sogno di vincere con l'Inter, che è casa mia, e di giocare gli Europei nel 2021".
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