Cretaz guida il PDHAE: "La D è campionato molto competitivo"

Dopo l’ottimo avvio di campionato da matricola nel girone A di Serie D che è valso alla squadra di Roberto Cretaz lo stazionamento nelle zone nobili della classifica ad un passo dal Bra capolista, il PDHAE si sta sempre più confermando squadra da livelli molto alti e coltiva la fortissima speranza di poter dire la propria fino in fondo per quanto riguarda il salto nel calcio dilettantistico che in Valle d'Aosta manca ormai da tempo immemore. L'unica sconfitta stagionale fin qui raccolta dalla formazione aostana è stata quella patita sul campo della Caronnese (3-1) che ha fatto il paio con il pareggio (1-1) di Carate Brianza a dimostrazione che è forse nel rendimento in trasferta che la squadra potrebbe crescere ulteriormente visto che nelle sfide interne gli arancioni non hanno conosciuto tentennamenti.
Protagonista di questo cammino da "grande" di categoria è sicuramente il tecnico che ha saputo prendere in mano una squadra che andava plasmata, portandola prima a conquistare una storica Serie D ed ora a coltivare un sogno che nessuno osa ancora pronunciare.
- Mister, è indubbio che una partenza di questo genere era difficile da prevedere anche per il tifoso più esigente. Quali sono state le prime impressioni che avete vissuto in questa prima fase di campionato?
"La prima impressione è che il campionato di Serie D sia un torneo molto difficile e competitivo. Ci sono squadre molto forti, che hannp blasone e rose veramente importanti. Noi siamo una neopromossa e come tali ci siamo approcciati a questa realtà per noi nuova, stiamo affrontando questa categoria con molta curiosità, cercando di farci trovare pronti".
- Quali sono le prime differenze che le vengono in mente rispetto alla scorsa stagione, quando la categoria si chiamava Eccellenza e il livello era sostanzialmente diverso?
"Differenze da elencare ce ne sarebbero tantissime ma tra quelle che mi hanno più colpito c'è sicuramente la professionalità dei giocatori che ti trovi ad affrontare domenica dopo domenica. Tutte le squadre sono organizzate in maniera impeccabile, sia dentro che fuori dal campo, e questo fa sì che ogni squadra abbia dei valori importanti rendendo ogni sfida fortemente competitiva".
- Per far fronte a questa nuova situazione credo abbiate avuto necessità di rivedere, all'interno dello staff tecnico, anche le metodologie di allenamento da applicare: in che cosa è cambiata la preparazione per questa nuova avventura?
"Quest'anno, per farci trovare pronti, siamo partiti molto presto cominciando a lavorare fin dai primi di agosto ( il 3 la squadra di Cretaz era già in campo, n.d.r.); i primi quindici giorni sono serviti a rimettere in moto a livello generale giocatori che erano stati fermi diversi mesi a causa del Covid-19 e quindi poca palla e tantissimo lavoro muscolare perché c'era bisogno di tornare a risollecitare dal punto di vista fisico i ragazzi. Poi dopo Ferragosto abbiamo potuto cominciare il vero e proprio ritiro con doppie sedute e un'amichevole a settimana per circa una ventina di giorni".
- Un lavoro che rischia di andare perso a causa della situazione attuale, con il Covid-19 che è tornata a farla da padrone ed una D che va avanti a singhiozzo: come si vivono questi momenti di incertezza?
"E' una situazione molto delicata che personalmente mi fa paura. Ma credo non sia corretto, in un momento in cui ognuno dice la propria, esprimere un giudizio su qualcosa che va al di là del mio campo perché si correrebbe il rischio di dire solamente come inesatte".
Noi siamo partiti molto presto...abbiamo iniziato il 3 agosto, I primi 15gg sono stati di una messa in moto generale... poca palla e tantissimi lavori muscolari perché dopo la lunga pausa i giocatori dovevano riprendere a sollecitare i vari muscoli.... poi dopo Ferragosto abbiamo potuto iniziare il vero è proprio ritiro con doppie sedute con un amichevole a settimana per circa 21 giorni .