Cavese, Santoriello: "Incazzato nero, dobbiamo recuperare la dignità"

Il presidente della Cavese Massimiliano Santoriello ha commentato duramente il difficile momento che sta vivendo la Cavese. Intervistato dall'emittente televisiva Rtc Quarta Rete, il patron si è sfogato con queste parole:
"E' un momento difficile, spero passi presto: non meritiamo ciò che stiamo passando. Vogliamo dare una svolta a questo inizio di stagione. Farò l'impossibile per salvare la Cavese che non merita questa posizione: sono pronto a tutto, anche a dare la vita.
C'è stato un confronto con la squadra: i calciatori devono tatuarsi l'aquilotto sul cuore. Dobbiamo contarci: chi non sta con me può già andare via. Chi non se la sente può fare le valige. La città e la società non meritano questa posizione. Io voglio la guerra in campo: serve carattere, cazzimma, grinta e cattiveria. Non abbiamo più tempo, dobbiamo recuperare la dignità. Abbiamo regalato almeno 10 punti per tutte le cazzate fatte in campo. Chi ha la testa e i coglioni di indossare questa casacca può stare qua altrimenti può andare via. Tutti i 25 devono meritarsi la conferma: non guardo più in faccia a nessuno. Mi prendo tutte le responsabilità perchè io ho avvallato scelte altrui".
Sull'ipotetica vendita del club: "La società non ha debiti, è pulita, sana e fatta da persone per bene: normale che sia appetibile. Non vendo la Cavese da ultima in classifica, non è in vendita: fuori dal campo questa società è una macchina da guerra perfetta, adesso lo deve diventare in campo. Se poi arriva qualcuno più serio di me, più facoltoso, pronto a dimostrare di poter comprare la Cavese e di investire 10 milioni l'anno, allora io mi faccio da parte. Questa ipotesi però è remota: i faccendieri non metteranno piede a Cava. La priorità è salvare la Cavese in campo, non la vendita della Cavese".