Non è più domenica - I AM CALCIO ITALIA

Non è più domenica

Dal web, Roberto Baggio.
Dal web, Roberto Baggio.
ItaliaSerie A

7 luglio 2024. Stadio "Silvio Piola", Novara. Una domenica estiva che ha offerto l’opportunità di vivere emozioni quasi malinconiche grazie all’evento “Operazione Nostalgia” che ha visto proprio il campo del Novara FC a fare da scrigno a diamanti di un calcio ormai passato: Zanetti, Dida, Shevchenko, Di Natale solo per fare qualche nome. Un ritorno in campo per una partita breve e amichevole sotto gli occhi innamorati di tifosi e amanti dello sport. I "Muppet" dell' ex milanista Shevchenko sfidano la "New Team" dell'ex capitano nero-blu Javier Zanetti e vincono 3 a 2.

Fuoriclasse di un calcio non dimenticato, campioni sportivi di serie A ed esempi di buona condotta sotto gli occhi di circa 12.000 persone in uno stadio che profuma di amicizia, di ricordi, di rispetto e di bellezza. Il momento più toccante è stato uno per tutti: sulle note di Cesare Cremonini fa ingresso la stella nazionale, il “Divin Codino”, Roberto Baggio accolto da un amore che forse nemmeno lui si aspettava, lacrime -le sue- unite ad applausi e a urlati "grazie Roby". Il cantautore bolognese canta la verità da quando Baggio non gioca più, non è più domenica” e proprio in una domenica di luglio il numero 10 nazionale presente all'evento nonostante come tutti sappiamo, un accaduto spiacevole e personale lo dava come assente -con tutte le ragioni per esserlo- si lascia andare, come se anima e cuore fossero d'accordo, commovendosi tra le ovazioni degli spalti, occhi azzurri bagnati di lacrime, il tempo si ferma e quell'attimo vale come un per sempre.

Quando ero piccola, nella mia cameretta erano appiccicati due poster: la buon'anima di Luke Perry, il ribelle Dylan di Beverly Hills e Roberto Baggio che con occhi sicuri mi guardava ogni volta che passavo. Baggio è ciò che ero e ciò che sono: il giocatore che mi ha fatto avvicinare al calcio, ho iniziato a seguirlo incantata, probabilmente anche senza capire il perché. Ha catturato l'attenzione di una me bambina che a 9 anni, alle bambole ha iniziato ad affiancare il calcio. La curiosità infantile si trasforma in ammirazione e poi, addirittura, in passione. Quando sei piccola e guardi la televisione hai come l’impressione che quei personaggi, seppur dotati di un corpo non molto diverso dagli altri "umani" che ti circondano, siano immortali, quasi finti, come usciti da qualche film degli Avengers e concessi alla “plebe” come illusione di un mondo che non esiste o che esiste solo dietro lo schermo. Poi cresci e realizzi che la differenza tra noi e loro è così infinitesimale che inizi a volergli bene con un'umanità che trascende qualsiasi barriera: il momento in cui diventano idoli. 

Roberto Baggio era il mio, da lì il numero 10 scritto ovunque e, laureandomi in filosofia, scopro che per i pitagorici era la Decade, il numero perfetto poiché contiene la somma degli altri numeri. Della televisione non mi accontentavo più, ho voluto vedere il calcio allo stadio accompagnato dalla cocciutaggine di voler scrivere, un giorno, tutto quello che vedevo in campo. Le camerette diventano camere ed i poster sono sostituiti dai quadri di Picasso ma se apro l'armadio è come se fosse ancora lì. Ed oggi, il Divin Codino ha calpestato lo stadio su cui le mie parole volano, ha passeggiato all'ingresso dove respiro aria di calcio, idee, speranze e ha pianto di emozione dove la palla vola tra una parata avversaria ed un gol di colore azzurro. Adesso il "Piola" sarà ancora più speciale per me e, sono sicura, un buon portafortuna per il Novara Fc.

Se è vero che i supereroi lasciano il posto alla disillusioni è anche vero che Roberto Baggio rimarrà sempre il "mio" divino e tra le tue lacrime, caro Roby, ci sono anche i miei sogni da bambina e questo scritto che mai avrei pensato di poterti dedicare.

Alice Previtali