Spezia vs Bari, l'analisi del pareggio al Picco - I AM CALCIO ITALIA

Spezia vs Bari, l'analisi del pareggio al Picco

Bari, Fabio Caserta
Bari, Fabio Caserta
BariSerie B

I due punti persi, verrebbe da dire, sono stati per lo Spezia, considerando le tante occasioni avute nel secondo tempo. Un aspetto a dir poco sorprendente, se si pensa alla superiorità numerica del Bari per tutta la seconda frazione di gioco. La squadra di mister Fabio Caserta torna fragile in fase difensiva e mostra poco carattere nell’aggressione all’avversario, rimasto in dieci per oltre quarantacinque minuti. Gli uomini di Roberto Donadoni, invece, si compattano dopo l’espulsione di Kouda e ripartono con efficacia, mettendo spesso in difficoltà i biancorossi, che dovevano e potevano fare di più. La vittoria in trasferta, per il Bari, manca dal febbraio scorso: ben nove mesi senza successo lontano dal San Nicola. Gli ultimi tre punti esterni erano arrivati a Mantova, e il contesto per tornare a fare bottino pieno sembrava ideale dopo l’ingenuità del centrocampista dello Spezia, a pochi minuti dalla fine del primo tempo.

La gara, tutto sommato, era iniziata bene per il Bari: al sesto minuto Verreth pennella un pallone insidioso nell’area piccola, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Maggiore e Gytkjaer attaccano lo spazio, e il danese è il più lesto a insaccare alle spalle di Mascardi. Per la squadra di casa, ancora una volta, un gol subito su palla inattiva: l’undicesimo su sedici complessivi. Per il Bari, invece, si fa interessante il bottino della coppia Gytkjaer-Moncini: otto dei suoi undici gol stagionali portano la loro firma — tre dell’ex Monza e cinque dell’ex Brescia. Nel primo tempo il Bari controlla e amministra il gioco in ogni zona del campo, soprattutto al centro, dove Verreth domina in lungo e in largo. Prima Dorval, poi Nikolaou sfiorano il raddoppio, ma lo 0-2 non arriva. Arriva invece, al 35’, la grande giocata di Vlahovic, che slalomeggia tra due avversari, entra in area e serve su un piatto d’argento a Kouda la palla del pareggio: 1-1. A pochi minuti dal termine del primo tempo, proprio il centrocampista numero 80 commette un intervento pericoloso su un avversario e riceve il secondo giallo, lasciando i suoi in dieci uomini. Bari in superiorità numerica per tutto il secondo tempo.

Qui, clamorosamente, il Bari si smarrisce, mostrando tutti i limiti di questo inizio di stagione altalenante e sottotono. L’occasione di sfruttare la superiorità numerica è ghiotta, ma a essere superiore per atteggiamento è lo Spezia, che, grazie a un’organizzazione impeccabile e a tanto orgoglio, si ricompatta, non si chiude dietro, anzi: attacca costantemente l’ultimo terzo di campo, costringendo il Bari a difendersi. Nel finale, addirittura, con un contropiede orchestrato da Vlahovic, è Cerofolini a salvare il pareggio. Poco Bari nella ripresa, nonostante gli ingressi di Cerri e Partipilo: non bastano i cambi negli uomini, serve un cambio di passo e soprattutto uno switch mentale per interpretare gare di questo tipo. Merito allo Spezia, senza ombra di dubbio, ma resta tanta, tantissima amarezza per non aver portato a casa una vittoria che sembrava alla portata.

Agostino D'Angelo

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